Benessere

Piangere fa bene: lo dice la scienza

Questo momento è dedicato a te che talvolta fai fatica a percepire l’Optimism. Non ti preoccupare, tutti hanno il diritto di avere un momento no. Sfogati. Libera le tue emozioni e, se ti va, non trattenerti: piangi.

Ti sorprenderà ma al tuo corpo fa bene, lo dice la scienza.

Pianto liberatorio: tutti gli effetti positivi sulla salute di mente e corpo

Altro che debolezza: metti da parte l’ormai surclassata idea che piangere è sinonimo di eccessiva sensibilità e fragilità, nonché una prerogativa femminile. Liberare le proprie emozioni è benefico a livello psicologico e lasciar scorrere le lacrime dona anche qualche vantaggio a livello fisico. 

Questo particolare stato d’animo fu analizzato negli anni da importanti studiosi ed università che ne hanno determinato tutti gli effetti positivi. Eccone qualcuno:

  • Il pianto aiuta a scaricare i nervi, ad abbassare la pressione e – grazie a un particolare enzima, il lisozima – a eliminare batteri e impurità;
  • Il pianto è un anestetico naturale: nell’atto di piangere il corpo rilascia endorfine e ossitocina che hanno la capacità di calmare e ti consentono di alleviare, elaborare e superare il dolore;
  • Il pianto fa gli occhi belli, dicevano le nonne! Ma il pianto migliora anche la vista: le lacrime basali, che vengono rilasciate ogni volta che una persona sbatte le palpebre, aiutano a mantenere gli occhi umidi e impediscono alle mucose di seccarsi;
  • Il pianto può aiutare a sollevare il tuo spirito, una valvola di sfogo naturale. Non si è mai troppo grandi per piangere.

Piangere aiuta essenzialmente a liberarsi dalle emozioni negative, dallo stress e dalle tensioni, anche fisiche, causate da un momento difficile e particolarmente impegnativo. È un aiuto nell’elaborazione e nella gestione di situazioni poco piacevoli e sfidanti; un buon pianto, inoltre, agevola anche la calma ed il sonno. 

Ma ricordati che esistono, per fortuna, anche le famose “lacrime di gioia” che aiutano ad esternare sentimenti di estrema soddisfazione e felicità. Via al pianto liberatorio anche per le emozioni positive. La parola d’ordine è quindi “lasciarsi andare”.

Piangere permette, oltretutto, di imparare a conoscersi più profondamente, stabilire alcuni limiti, individuare i punti deboli e di forza e di comunicare il proprio stato d’animo anche alle persone vicine, che possono così comprendere le tue emozioni e sostenerti.

Come abbiamo visto, oltre agli effetti psicologici, le lacrime stesse sono un veicolo per espellere tossine e contrastano alcuni tipi di batteri, proteggendo e disintossicando l’organismo; rafforzano inoltre anche il sistema immunitario.

Tenere “tutto dentro” può provocare tensioni e disturbi anche a livello fisico, in particolar modo all’apparato digerente, strettamente correlato alle emozioni. Il pianto liberatorio può così sprigionare il dolore e ridurre la possibilità di problemi di indigestione, ulcere e coliti croniche.

Dopo un bel pianto respirazione, battito cardiaco e sudorazione si regolarizzano e si riequilibrano, ritrovando l’armonia.

Sfoga tutta la tua rabbia, delusione, ansia, felicità e piangi, perché piangere fa bene, a qualsiasi età e per qualsiasi genere!

socializzazione-movimento-felicia

Emozioni condivise: quando piangere unisce e fortifica le relazioni

Il pianto crea empatia e stimola la comunicazione; per questo è importante imparare a non nascondere del tutto il proprio stato d’animo ma condividerlo. 

Si scatena così un effetto domino, dove piangere insieme si trasforma in un momento di accoglienza ed intimità tale che avvicina e fortifica la relazione.

Durante il pianto le barriere cadono e le persone si mettono a nudo una di fronte all’altra, agevolando la comunicazione, la comprensione, l’ascolto e la compassione. Condividere forti emozioni alimenta il legame e la fiducia.

E alcune volte, un pianto comunitario sfocia in una bella e liberatoria risata!

H3 Curiosità sul pianto: 3 tipologie di lacrime

Sapevi che non tutte le lacrime sono uguali? Ne esistono infatti 3 tipi, con funzioni e caratteristiche ben distinguibili:

  • Lacrime basali – vengono prodotte costantemente e servono per mantenere l’occhio umido e ben idratato. Questa tipologia aiuta l’espulsione di tossine e batteri;
  • Lacrime fisiologiche – sono lacrime di protezione, il risultato di una reazione ad un agente irritante, come il peperoncino, colpi di tosse, i vapori di una cipolla;
  • Lacrime emotive – questa tipologia riguarda proprio i pianti liberatori di cui stiamo parlando. Si tratta di una reazione a forti emozioni ed hanno una consistenza differente rispetto alle lacrime basali e fisiologiche. Contengono una quantità maggiore di prolattina e di antidolorifico naturale.

Nulla al caso quando si tratta di emozioni!

Per una nuova carica di ottimismo corre in aiuto anche Felicia, supportando il tuo benessere e la tua creatività in cucina. La pasta di lenticchie rosse bio di Felicia è ricca di fibre vegetali, proteine e sali minerali come fosforo, ferro, zinco e manganese. Ideale per portare in tavola un pasto nutriente, gustoso e adatto a tutta la famiglia.

Piangere fa bene: lo dice la scienza

Questo momento è dedicato a te che talvolta fai fatica a percepire l’Optimism. Non ti preoccupare, tutti hanno il diritto di avere un momento no. Sfogati. Libera le tue emozioni e, se ti va, non trattenerti: piangi.

Ti sorprenderà ma al tuo corpo fa bene, lo dice la scienza.

Pianto liberatorio: tutti gli effetti positivi sulla salute di mente e corpo

Altro che debolezza: metti da parte l’ormai surclassata idea che piangere è sinonimo di eccessiva sensibilità e fragilità, nonché una prerogativa femminile. Liberare le proprie emozioni è benefico a livello psicologico e lasciar scorrere le lacrime dona anche qualche vantaggio a livello fisico. 

Questo particolare stato d’animo fu analizzato negli anni da importanti studiosi ed università che ne hanno determinato tutti gli effetti positivi. Eccone qualcuno:

  • Il pianto aiuta a scaricare i nervi, ad abbassare la pressione e – grazie a un particolare enzima, il lisozima – a eliminare batteri e impurità;
  • Il pianto è un anestetico naturale: nell’atto di piangere il corpo rilascia endorfine e ossitocina che hanno la capacità di calmare e ti consentono di alleviare, elaborare e superare il dolore;
  • Il pianto fa gli occhi belli, dicevano le nonne! Ma il pianto migliora anche la vista: le lacrime basali, che vengono rilasciate ogni volta che una persona sbatte le palpebre, aiutano a mantenere gli occhi umidi e impediscono alle mucose di seccarsi;
  • Il pianto può aiutare a sollevare il tuo spirito, una valvola di sfogo naturale. Non si è mai troppo grandi per piangere.

Piangere aiuta essenzialmente a liberarsi dalle emozioni negative, dallo stress e dalle tensioni, anche fisiche, causate da un momento difficile e particolarmente impegnativo. È un aiuto nell’elaborazione e nella gestione di situazioni poco piacevoli e sfidanti; un buon pianto, inoltre, agevola anche la calma ed il sonno. 

Ma ricordati che esistono, per fortuna, anche le famose “lacrime di gioia” che aiutano ad esternare sentimenti di estrema soddisfazione e felicità. Via al pianto liberatorio anche per le emozioni positive. La parola d’ordine è quindi “lasciarsi andare”.

Piangere permette, oltretutto, di imparare a conoscersi più profondamente, stabilire alcuni limiti, individuare i punti deboli e di forza e di comunicare il proprio stato d’animo anche alle persone vicine, che possono così comprendere le tue emozioni e sostenerti.

Come abbiamo visto, oltre agli effetti psicologici, le lacrime stesse sono un veicolo per espellere tossine e contrastano alcuni tipi di batteri, proteggendo e disintossicando l’organismo; rafforzano inoltre anche il sistema immunitario.

Tenere “tutto dentro” può provocare tensioni e disturbi anche a livello fisico, in particolar modo all’apparato digerente, strettamente correlato alle emozioni. Il pianto liberatorio può così sprigionare il dolore e ridurre la possibilità di problemi di indigestione, ulcere e coliti croniche.

Dopo un bel pianto respirazione, battito cardiaco e sudorazione si regolarizzano e si riequilibrano, ritrovando l’armonia.

Sfoga tutta la tua rabbia, delusione, ansia, felicità e piangi, perché piangere fa bene, a qualsiasi età e per qualsiasi genere!

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Il pianto crea empatia e stimola la comunicazione; per questo è importante imparare a non nascondere del tutto il proprio stato d’animo ma condividerlo. 

Si scatena così un effetto domino, dove piangere insieme si trasforma in un momento di accoglienza ed intimità tale che avvicina e fortifica la relazione.

Durante il pianto le barriere cadono e le persone si mettono a nudo una di fronte all’altra, agevolando la comunicazione, la comprensione, l’ascolto e la compassione. Condividere forti emozioni alimenta il legame e la fiducia.

E alcune volte, un pianto comunitario sfocia in una bella e liberatoria risata!

H3 Curiosità sul pianto: 3 tipologie di lacrime

Sapevi che non tutte le lacrime sono uguali? Ne esistono infatti 3 tipi, con funzioni e caratteristiche ben distinguibili:

  • Lacrime basali – vengono prodotte costantemente e servono per mantenere l’occhio umido e ben idratato. Questa tipologia aiuta l’espulsione di tossine e batteri;
  • Lacrime fisiologiche – sono lacrime di protezione, il risultato di una reazione ad un agente irritante, come il peperoncino, colpi di tosse, i vapori di una cipolla;
  • Lacrime emotive – questa tipologia riguarda proprio i pianti liberatori di cui stiamo parlando. Si tratta di una reazione a forti emozioni ed hanno una consistenza differente rispetto alle lacrime basali e fisiologiche. Contengono una quantità maggiore di prolattina e di antidolorifico naturale.

Nulla al caso quando si tratta di emozioni!

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